concept
TENTATIVO DI DUBBIO_una palestra sociale @ TIST,
Bologna 2022
Un progetto Didymos
Realizzato in collaborazione con Camilla Hilbe e Yulia Tikhomirova.
A cura di Yulia Tikhomirova
Cosa è
Una palestra sociale prevede cinque serate durante le quali verranno proposti al pubblico una serie di esercizi per evadere dal modo ordinario ed automatico di relazionarsi al mondo. Una palestra sociale è un progetto in progress che indaga le possibilità di riscatto dalla crisi antropologica contemporanea data dalla cultura empirista la quale investe ogni nostra azione e ogni definizione. Essa si propone come una vera e propria palestra dove potersi allenare all’evasione dal sistema empiristico/statistico che determina un disequilibrio tra coscienza, corpo e mondo: 10 allenamenti che sfidano le resistenze e gli atteggiamenti di routine, un training per riconquistare presenza con uno sguardo fenomenologico. Si parte dal senso della vista, per poi estendersi all’interezza della persona, problematizzando i blocchi fisico/mentali ai quali siamo sottoposti. Gli esercizi sono costituiti da indicazioni precise, una prassi apparentemente “facile” e diretta, e da 10 dispositivi/attrezzi per poterli eseguire. I trainers (Didymos) guideranno gli esercizi; i partecipanti si affideranno alla pratica. Ogni tentativo/esercizio ha un luogo specifico dove eseguirlo, un tempo e una sequenza. Il luogo di svolgimento ne determina la funzione individuale e politica. La palestra diventa luogo politico/pratico di evasione, condivisione e discussione sul mondo e la società in cui viviamo a partire da stimolazioni creative e dalla propria esperienza fatta con gli esercizi. L’opera è un training per cittadini e microcorpi-sociali attivi in tempo di crisi; è il momento di scegliere cosa e come essere nel mondo. Quali possono essere gli espedienti e le tecniche per praticare un trascendimento della vita monadica nella valorizzazione inter-soggettiva? Quali gli elementi di cura e di riscatto? Didymos attraverso una commistione di pratiche derivanti dalla medicina cinese, dalla filosofia fenomenologica e della tradizione teatrale occidentale e orientale, tenta di rispondere a questi interrogativi per fare dell’operazione artistica strumento di trascendimento, per poter-ci essere nel mondo e tentare di addentrasi nella crisi in atto. Il trascendimento è un’operazione che richiede esercizio, allenamento e continue operazioni di “aggiustamento”. La palestra, piuttosto che un luogo dove sottoporsi a sforzi finalizzati alla cura di una esteriorità alienata e stilistica, diventa luogo escatologico dell’umano dove poter costruire una collettività pronta al confronto e alla responsabilità comune. Una palestra per aprire a nuove possibilità di designare, classificare, immaginare, conoscere.
A chi è rivolto
La palestra è aperta a chiunque voglia allenarsi per potenziare l’immaginazione, la percezione, l’argomentazione, la relazione con il mondo e l’alterità.
Bologna 2022
Un progetto Didymos
Realizzato in collaborazione con Camilla Hilbe e Yulia Tikhomirova.
A cura di Yulia Tikhomirova
Cosa è
Una palestra sociale prevede cinque serate durante le quali verranno proposti al pubblico una serie di esercizi per evadere dal modo ordinario ed automatico di relazionarsi al mondo. Una palestra sociale è un progetto in progress che indaga le possibilità di riscatto dalla crisi antropologica contemporanea data dalla cultura empirista la quale investe ogni nostra azione e ogni definizione. Essa si propone come una vera e propria palestra dove potersi allenare all’evasione dal sistema empiristico/statistico che determina un disequilibrio tra coscienza, corpo e mondo: 10 allenamenti che sfidano le resistenze e gli atteggiamenti di routine, un training per riconquistare presenza con uno sguardo fenomenologico. Si parte dal senso della vista, per poi estendersi all’interezza della persona, problematizzando i blocchi fisico/mentali ai quali siamo sottoposti. Gli esercizi sono costituiti da indicazioni precise, una prassi apparentemente “facile” e diretta, e da 10 dispositivi/attrezzi per poterli eseguire. I trainers (Didymos) guideranno gli esercizi; i partecipanti si affideranno alla pratica. Ogni tentativo/esercizio ha un luogo specifico dove eseguirlo, un tempo e una sequenza. Il luogo di svolgimento ne determina la funzione individuale e politica. La palestra diventa luogo politico/pratico di evasione, condivisione e discussione sul mondo e la società in cui viviamo a partire da stimolazioni creative e dalla propria esperienza fatta con gli esercizi. L’opera è un training per cittadini e microcorpi-sociali attivi in tempo di crisi; è il momento di scegliere cosa e come essere nel mondo. Quali possono essere gli espedienti e le tecniche per praticare un trascendimento della vita monadica nella valorizzazione inter-soggettiva? Quali gli elementi di cura e di riscatto? Didymos attraverso una commistione di pratiche derivanti dalla medicina cinese, dalla filosofia fenomenologica e della tradizione teatrale occidentale e orientale, tenta di rispondere a questi interrogativi per fare dell’operazione artistica strumento di trascendimento, per poter-ci essere nel mondo e tentare di addentrasi nella crisi in atto. Il trascendimento è un’operazione che richiede esercizio, allenamento e continue operazioni di “aggiustamento”. La palestra, piuttosto che un luogo dove sottoporsi a sforzi finalizzati alla cura di una esteriorità alienata e stilistica, diventa luogo escatologico dell’umano dove poter costruire una collettività pronta al confronto e alla responsabilità comune. Una palestra per aprire a nuove possibilità di designare, classificare, immaginare, conoscere.
A chi è rivolto
La palestra è aperta a chiunque voglia allenarsi per potenziare l’immaginazione, la percezione, l’argomentazione, la relazione con il mondo e l’alterità.