fase argomentativa
A partire da tre scritti, di tre differenti autori (Edmund Husserl, Ernesto De Martino, Jeanne Hersch) mediante gli strumenti della logica deduttiva si vanno ad analizzare i concetti di epochè, presenza, persona in relazione con quello di collettività ai fini di costruire una tesi comune su di essi
Citazioni iniziali:
Edmund Husserl, Idee per una fenomenologia pura ed una filosofia fenomenologica; trad. Giulio Alliney, Giulio Einaudi, Torino. 1950; pag.113/114.
Ma a ragion veduta noi limitiamo l’universalità di questa epoché1. Poiché, se le concediamo tutta l’ampiezza che può avere, non rimarrebbe più alcun campo per giudizi non modificati e tanto meno per una scienza: infatti ogni tesi e ogni giudizio potrebbero venir modificati in piena libertà ed ogni oggetto di giudizio potrebbe venir messo in parentesi. Ma noi miriamo alla scoperta di un nuovo territorio scientifico, e vogliamo conquistarlo proprio col metodo della messa in parentesi, limitato però in un certo modo. Dobbiamo indicare questa limitazione. Noi mettiamo fuori azione la tesi generale inerente all’essenza dell’atteggiamento naturale, mettiamo in parentesi quanto esso abbraccia sotto l’aspetto ontico dunque l’intero mondo naturale che è costantemente – qui per noi – alla mano, e che continuerà a permanere come – realtà – per la coscienza, anche se a noi talenta di metterlo in parentesi.
Ernesto De Martino, Morte e pianto rituale nel mondo antico; Bollati Boringhieri, Verbania, 2016; pag.16.
Il rischio radicale della presenza ha certamente luogo, un rischio che non è la perdita immaginaria di una immaginaria unità anteriore alle categorie, ma che ben è la perdita della stessa possibilità di mantenersi nel processo culturale, e di continuarlo e di accrescerlo con l’energia dello scegliere e dell’operare: e poiché il rapporto che fonda la storicità della presenza è lo stesso rapporto che rende possibile la cultura, il rischio di non esserci nella storia umana si configura con un rischio di intenebrarsi nella ingens sylva della natura.
Jeanne Hersch; I diritti umani da un punto di vista filosofico; Bruno Mondadori; Milano; 2008; pag. 66-67.
L’essere umano proprio di questa persona – di cui si tratta di rispettare e far rispettare i diritti - non è “un residuo”, ciò che rimane della persona dopo averla spogliata di tutte le sue peculiarità e di tutte le sue convinzioni storicamente condizionate. Al contrario: è l’essere umano che ne ha realizzato in se stesso la sintesi, che ne ha forgiato l’unità irriducibile, e che anche senza dirlo vive questa sintesi nel modo seguente: “sono io; sono questo qui; ecco quello che voglio; ecco quello a cui credo; ecco a chi e a cosa appartengo; ecco quello che difendo”.
1Epochè: atto di sospensione di assenso o giudizio che, nel caso della fenomenologia, è l’espediente per diventare spettatore disinteressato del mondo.
TRA LINGUAGGIO NATURALE E LINGUAGGIO LOGICO
Edmund Husserl, Idee per una fenomenologia pura ed una filosofia fenomenologica.
1) Epoché è limitata.
2)Se concediamo tutta l’ampiezza all’epoché → non rimane più alcun campo per giudizi non modificati.
3)Se concediamo tutta l’ampiezza all’epoché → ∀x che è una tesi ∧ ∀y che è un giudizio, possono essere modificati in piena libertà ∧ ∀z che è un oggetto di giudizio può essere messo in parentesi.
4)∀x che è un’ epoché ∃ il mondo che è permanente per la coscienza.
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Ernesto De Martino, Morte e pianto rituale nel mondo antico.
∧ è la perdita della possibilità di matenersi nel processo culturale ∧ ¬ è la perdita immaginaria di un'unità anteriore alle categorie.
Se il rapporto che fonda la storicità della presenza è lo stesso rapporto che rende possibile la cultura → il rischio di non esserci nella storia umana si configura con un rischio di intenebrarsi nell'ingens sylva.
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Jeanne Hersch; I diritti umani da un punto di vista filosofico.
Questa persona ¬ è un residuo fenomenologico
L'essere umano ha realizzato in se stesso la sintesi di essere ∧ persona>
- questo è quello che voglio
- questo è quello a cui appartengo
- questo è quello che difendo
- io sono qui ora (postulato di significato)
FORMULAZIONE LOGICA ASCUSA SEMANTICA
Edmund Husserl, Idee per una fenomenologia pura ed una filosofia fenomenologica
1) Epoché è limitata.
2)Se concediamo tutta l’ampiezza all’epoché → non rimane più alcun campo per giudizi non modificati.
3)Se concediamo tutta l’ampiezza all’epoché → ∀x che è una tesi ∧ ∀y che è un giudizio, possono essere modificati in piena libertà → ∀z ∧ che è un oggetto di giudizio può essere messo in parentesi.
4)∀x che è un’ epoché ∃ il mondo che è permanente per la coscienza.
1) Le
2) A → B ¬ (A ∧ ¬ B) (modus tollens)
¬ B
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¬ A
3) A → {[ ∀x (Tx → Mx) ∧ ∀y (Gy → My)] ∧ ∀z (Oz → Pz)}
4) ∀x Sx (∃y Mcy ∧ Pmy)
Legenda
1) termine singolare = e
proprietà = L
3)proprietà:
Tesi = T
Giudizio = G
Parentesi = P
Modificata = M
Oggetto = O
4) proprietà:
Mondo per la coscienza = Mc
Sospensione ovvero epoché = S
Permanente = Pm
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scansioni di Maria Zurlo