testimonianze
《Dopotutto come negare che il nostro corpo funzioni al pari di un’antenna?》 Tutti restammo un attimo in silenzio. Se questo insieme di unità e sistemi organici non fosse stato in grado di percepire e traslare gli stimoli dal mondo sensibile al mondo astratto, a che altro tipo di strumento ci saremmo associati? Forse molteplici strumenti, sì, e forse esauribili nel momento di isolamento da altri sistemi percettivi. Ci chiedemmo che senso avesse di esistere uno strumento fine a sé stesso, e tale il corpo sembrava essere, ora. 《È forse solo attraverso il momento di interazione tra corpi che un senso allo spazio che tra loro si interpone, viene generato. Siamo antenne i cui segnali hanno senso di essere captati, quando, come in una sinapsi, le informazioni possono essere condivise al resto della rete.》 Ci questionammo qualora Il Sistema potesse o meno essere in grado di fornire sollecitazioni alla rete generandoli direttamente dai nodi, senza stimoli esterni, come in un corpo accade. Un antenna si illuminò all'improvviso senza essere stata toccata da nessun segnale. Generò un lampo e poi una vibrazione. Questa si espanse concentricamente dal suo punto di ancoraggio al suolo circostante ed immediatamente altre antenne, percepita la vibrazione, fecero lo stesso. Il segnale si diresse lontano dal nostro orizzonte e nessuno di noi seppe se questo, poi, si fosse esaurito da qualche parte. L'aria si fece calda e densa. Ci fu un lungo momento di silenzio. Qualcuno radrizzò la schiena, altri iniziarono a respirare ampiamente e lentamente. Ci osservammo con un intensità che oltremodo raddensò lo spazio attorno ai nostri corpi. Dopo un breve attimo di complicità chiudemmo tutti gli occhi simultaneamente. Fu quello il momento in cui ci toccammo per la prima volta senza che i nostri corpi si sfiorassero.
Yoshka
Yoshka